La gerbera campana

Una floricola che ha un ruolo di rilievo in un'area che ospita i mercati floricoli tra i più importanti d'Italia. L'esperienza della famiglia De Rosa

La coltivazione e la commercializzazione di Gerbera in regione Campania racchiude in sé degli aspetti molto importanti.

Tre sono in particolare i comuni napoletani interessati da questa produzione: Torre del Greco, Castellammare di Stabia ed Ercolano. Le ultime due sono note per ospitare i due mercati floricoli più importanti a livello regionale e tra i più importanti d'Italia.

Torre del Greco, con il suo suggestivo panorama, Golfo di Napoli di fronte e il grande Vesuvio alle spalle, è sede di una nota azienda floricola, appartenente alla famiglia De Rosa, gestita da Vincenzo, il suo fondatore insieme al figlio Raffaele.

È una realtà aziendale in cui sono coinvolte attivamente anche due donne: la moglie del signor Vincenzo e la fidanzata di Raffaele, a testimoniare quanto è grande la loro passione per la floricoltura e l’amore infinito per le Gerbere.

L'inizio

Tutto è iniziato grazie a Vincenzo De rosa, oggi dinamico sessantenne che, nel 1979, dopo aver conseguito il diploma di Perito Chimico, sfugge alle sirene delle industria ed inizia a lavorare con il padre nella coltivazione tradizionale dell'epoca: il peperoncino dolce napoletano. A partire dagli anni 80 inizia a coltivare gerbera a terra con risultati di produzione e fatturato che lo rendono orgoglioso. Ma, la cancellazione del bromuro di metile dall'elenco dei prodotti utilizzabili per la disinfestazione ha reso troppo rischiosa la coltivazione a terra. I patogeni del terreno, infatti, non sono prevedibili e controllabili con gli strumenti a disposizione. Questo ha fatto sì che la mono coltura diventasse un fattore molto rischioso. Otto anni fa, Raffaele, decide di passare alla coltivazione fuori suolo in vaso, utilizzando la fibra di cocco come substrato. Altri substrati come la perlite e la pomice, non hanno portato ai risultati e alla semplicità di gestione avuti con la fibra di cocco. I primi anni del loro lavoro si sono avvalsi della consulenza di esperti della nutrizione in fuori suolo che hanno affiancato i floricoltori.

Oggi sono diventati autonomi ed è lo stesso Raffaele De Rosa ad occuparsi della gestione delle concimazioni della Gerbera. Raffaele è un ragazzo di soli 28 anni, diplomato come Perito Informatico, che ha deciso all’indomani della maturità di mettere nel cassetto quanto appreso e studiato fino a quel momento e seguire in un certo senso le orme dei suoi avi. Lo possiamo definire un “agricoltore nel sangue con l'entusiamo e la forza di un giovane”.

La difesa

Raffaele oggi, oltre ad essere il responsabile della concimazione, è alle prese anche con un altro aspetto molto importante e delicato della coltivazione della Gerbera, ossia quello riguardante la difesa dai patogeni fungini e dagli insetti ed acari dannosi.

Lo stesso Raffaele dichiara: << fino a qualche mese fa il controllo delle piante era basato esclusivamente sull’uso di agrofarmaci ma, ci siamo resi conto che non riuscivamo più, in particolare con gli aleurodidi, neanche a diminuirne il numero. In realtà non riuscivamo a risolvere più nessun tipo di problema e addirittura si causavano danni maggiori alle piante a causa dell'accumulo di molecole di sintesi. Tutto questo comportava una minore quantità ed una pessima qualità di Gerbere raccolte, nonostante le stesse fossero il nostro punto di forza da sempre. Da qualche mese la nostra azienda ha cambiato sistema. Abbiamo cercato di dare maggiore attenzione all’agronomia, alla gestione del clima, alla potatura, alla conoscenza della fisiologia delle piante, al ciclo di sviluppo dei patogeni, agli insetti ed agli acari dannosi. Abbiamo deciso, infatti, di avviare la distribuzione di insetti ed acari utili, prodotti a basso impatto ambientale e selettivi per gli ausiliari. Siamo passati caparbiamente al controllo biologico. Fino a poco tempo fà credevamo fosse impossibile un sistema del genere e non prendevamo neanche in considerazione chi ce lo proponeva come alternativa al chimico. Ma, poiché da qualche tempo l'esclusivo utilizzo di agrofarmaci è risultato insufficiente alla difesa, ed anche l’ambiente di lavoro era diventato a dir poco non accogliente, vista l'alta quantità di prodotti chimici utilizzata, all’inizio della scorsa primavera, messi quasi con le spalle al muro, ci siamo affidati agli ausiliari utili. Purtroppo la prima esperienza non è andata molto bene perché erano scarse le informazioni che ci arrivavano e noi stessi avevamo totale inesperienza in merito sia per quanto riguarda la valutazione degli ausiliari che l'inappropriata tecnica di distribuzione e valutazione del livello di danno sulle piante. Nonostante questo non ci siamo arresi ed abbiamo continuato apportando alcune modifiche, ad esempio abbiamo incominciato a guardare le esperienze pluriennali nel campo del Controllo Biologico su altre floricole, cercando di apprendere il più possibile ed adattarlo al nostro mondo di coltivatori di Gerbera. Abbiamo iniziato a distribuire insetti ed acari più adatti all'areale mediterraneo, come i Miridi ed i Fitoseidi, per il controllo degli aleurodidi e degli acari. Abbiamo fortemente modificato le quantità di ausiliari distribuite nonché le modalità di distribuzione, adattandole anche alle nostre condizioni climatiche e di coltivazione. Altro aspetto importante è che abbiamo dato un valore diverso alla qualità degli ausiliari che ci arrivano dalla biofabbrica>>.

Innovazione

Oggi il signor Vincenzo De Rosa con orgoglioso afferma: << sappiamo di non avere la bacchetta magica per risolvere tutto definitivamente ma la nostra azienda, la nostra famiglia, da sempre ha investito in innovazione e ricerca, pur rischiando sonori fallimenti. Sappiamo di essere una piccola azienda ma sappiamo anche che solo dallo studio e dalla ricerca applicata, si possono trovare le soluzioni ai problemi. Molte esperienze non hanno dato i frutti aspettati ma non ci siamo fermati davanti a quelle che sembravano inizialmente dei fallimenti. Abbiamo speso non poco tempo, energia e soldi, per provare nuove specie floricole come le Calle, nuove tecniche per migliorare la produzione, ad esempio l'illuminazione artificiale notturna, diverse tecniche di concimazione, spesso affidandoci ad esperti italiani ed internazionali. Da ogni esperienza, non fermandoci al solo risultato, abbiamo tratto dei dati e delle informazioni che ci hanno fatto migliorare. Un altro fronte di ricerca ed approfondimento per l'azienda è il miglioramento della qualità non solo visiva del fiore ma anche nella vita post raccolta per facilitare il lavoro della logistica fino ad accontentare il cliente finale, dandogli una Gerbera di cui potrà godere i suoi splendidi colori più a lungo possibile. Oggi possiamo produrre a pieno regime e senza particolari problemi circa 2.500.000 steli all'anno su un'area di 8000 metri quadrati. Il mercato è ancora in flessione ma dobbiamo resistere ed insistere. Visto la costante e continua diminuzione dei consumi di gerbere, nel corso di questo anno abbiamo messo in discussione la modalità di riscaldamento invernale. Infatti, non si riscalda più per forzare la produzione ma solo per difendere la pianta dal freddo. Stiamo già lavorando a tal proposito per migliorare qualitativamente la produzione estiva cosa che in Italia al momento è ad appannaggio quasi esclusivo della Toscana. È importante, inoltre, riuscire ad aumentare la produzione in questa stagione ma ci sono dei punti critici da superare in quanto anche se la produzione di numero di steli è ottima, si rischia molto di produrre una pessima qualità: fiore piccolo, stelo sottile, scarsissima resistenza, addirittura dopo poche ore dal raccolto è già da buttare e sicuramente gli insetti dannosi come aleurodidi, acari, eriofidi, tripidi, afidi non sono meno pericolosi che in inverno>>.

Investimenti

I De Rosa dalla loro esperienza lavorativa dichiarano apertamente che con il “controllo biologico” si sono avviati su una buona strada soprattutto per quanto concerne la qualità del fiore raccolto, tanto che prevedono quanto prima di effettuare nella loro azienda degli investimenti importanti seppur onerosi. Stanno pensando infatti, di installare un impianto di raffrescamento, il Cooling, ed un impianto di umidificazione, il Fog. Oltre al costo iniziale di questi ultimi incide molto anche il costo di gestione. A tal proposito i De Rosa stanno approfondendo la possibilità di approvviggionarsi di energia a basso costo nei periodi estivi. Obiettivi ambiziosi e raggiungibili nonostante le difficoltà visto che la nota dolente (continuano i De Rosa) è la commercializzazione della Gerbera.  I prezzi all'ingrosso si sono abbassati vorticosamente ed i costi si sono moltiplicati. Basta pensare che fino a pochi anni fa una confezione da 50 steli di Gerbera si vendeva nel mese di dicembre fino a 20,00 euro. Oggi a causa del clima  e dalla dimunuzione della domanda, si arriva anche a 12,00 euro.

La gerbera campana - Ultima modifica: 2015-03-18T15:06:09+01:00 da Lucia Berti

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