Produrre per l’export

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serra con multi campata
L’azienda Filippini coltiva almeno 10 varietà a diverso colore per l’export. L’introduzione della confusione sessuale per controllare la Tuta absoluta

Il pomodoro in coltura fuori suolo sotto serra è ormai una realtà comune nelle principale aree di produzione.

L’azienda Filippini in provincia di Verona coltiva pomodoro fuori suolo su un substrato di coltivazione in fibra di cocco.

«Utilizziamo la fibra di cocco – spiega Jonathan Filippini – perché ci consente di sfruttare il substrato di coltivazione per più cicli: in genere 3 anni. Al termine di ogni produzione togliamo il cubetto della coltura esaurita e poi effettuiamo il reimpianto».

Le serre coprono una superficie di un ettaro. Si tratta di una struttura a multi campata in ferro plastica alte 8 metri al colmo con un doppio telo con gonfiaggio ad aria per migliorare l’isolamento della struttura. La struttura è poi dotata di un sistema Fog.

Il ciclo

Il ciclo colturale si svolge tra febbraio e dicembre con una produzione specializzata nelle tipologie ciliegino e datterino.

In coltura sono presenti almeno 10 varietà a diverso colore perché l’azienda Filippini commercializza la produzione attraverso una società commerciale che colloca il prodotto sui mercati del Nord Europa (Olanda Germania) dove viene utilizzato per la composizione di vaschette con pomodori di diverso colore (giallo, rosso, arancione, ecc).

«Grazie a questa commercializzazione – sottolinea Jonathan Filippini – abbiamo trovato una collocazione ottimale del prodotto così, negli anni, ci siamo specializzati in questo tipo di coltivazione con un mix di varietà che producono pomodori di diversi colori».

La fertirrigazione

La serra è dotata di un sistema di fertirrigazione attraverso cui sono soddisfatte le esigenze delle piante durante le varie fasi di sviluppo; l’acqua in eccesso viene poi raccolta in canaline di drenaggio. «Tutto il sistema di fertirrigazione – specifica Jonathan Filippini – è gestito da un sistema informatico che fa capo ad un remoto che può essere letto attraverso lo smartphone. In questo modo posso controllare il corretto andamento ed effettuare variazioni ed adeguamenti anche se non sono in serra».

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 Leggi l’articolo completo su Colture Protette n. 6/2016  L’Edicola di Colture Protette

Produrre per l’export - Ultima modifica: 2016-06-14T10:22:57+02:00 da Lucia Berti

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